Tecniche di costruzione
Fino ad una cinquantina di anni fa, l'unica tecnica usata per costruire un Corno delle Alpi era "relativamente" semplice: dopo aver accuratamente sagomato e fatto stagionare l'abete prescelto,lo si tagliava longitudinalmente , si procedeva poi scavandone l'interno fino ad ottenere una parete abbastanza sottile, ed infine lo si riassemblava con della colla, rafforzandone la tenuta avvolgendo lo strumento così ottenuto con del vimini o midollino (in tempi più remoti si usavano radici e cortecce!)
Oggigiorno con l'ausilio di macchinari per la lavorazione del legno più sofisticati, vengono usate altre due tecniche.
La prima consiste nell'ottenere dall'albero prescelto, "sfogliandolo", una lamina di legno lunga quanto il futuro strumento; dopo averla sagomata su di una dima, la si incolla e per renderla pù resistente si ricopre con del midollino, vimini o fibra di rattan. Gli strumenti così costruiti danno ottimi risultati per la regolarità degli armonici dovuta alla perfezione del canneggio ed alla continuità della vena del legno.
La seconda consiste nel assemblare attorno ad una dima in metallo delle "lamelle" di abete; una volta incollate vengono tornite fino allo spessore voluto( circa 5 mm.) dopodiche come nelle tecniche già descritte, lo strumento viene avvolto come da tradizione da vimini o midollino.
Attualmente tutti i corni delle Alpi i vengono costruiti per comodità di trasporto in due o tre pezzi giuntabili fra loro grazie a delle ghiere in metallo.
Julius Emmenegger ottimo costruttore di Alphorn, ha introdotto la tecnica sopracitata.
Lo scavo della campana
L'avvolgimento con il midollino